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Un cane si gratta per alleviare il prurito forse causato da una dermatite o un'allergia

Prurito in cani e gatti: allergie, parassiti, infezioni batteriche, funghi e altro ancora

Prurito e allergie nel cane e nel gatto

Occhi che lacrimano, otite, prurito e pelle arrossata: con l’arrivo della primavera, alcuni soggetti predisposti possono manifestare questi sintomi, i piu’ comuni dell’allergia nel cane! Tuttavia il prurito non è solo un sintomo primaverile, infatti può avere innumerevoli cause e presentarsi tutto l’anno. Scopriamo insieme le più frequenti.

Contenuti

  1. Perché il cane si gratta?
  2. Cosa fare quando il tuo cane ha prurito?
  3. Prurito da parassiti
  4. Prurito da batteri, lieviti e funghi
  5. Prurito da allergia alimentare
  6. Dermatite atopica
  7. Quali esami fare quando il tuo cane si gratta?
  8. Terapia del prurito
  9. Perché il tuo gatto si gratta?
  10. Prevenzione
  11. Prognosi

Perché il cane si gratta?

Il cane si gratta perché ha prurito. Il prurito non è una malattia, ma è il sintomo e le sue cause sono molteplici. Le zone più colpite dal prurito solitamente sono: le orecchie, le zampe, tra le dita, la zona inguinale, la zona anale e la zona della testa.

Il prurito è un sintomo aspecifico, le cause più comuni sono: 

  • Parassiti (pulci, acari, pidocchi, etc.)
  • Infezioni della pelle (batteri, lieviti, miceti, etc.)
  • Allergia al morso delle pulci
  • Allergie alimentari 
  • Allergie ambientali e da contatto (fiori, piante, pollini, polveri, resine, metalli, tessuti, etc.)
  • Dermatite atopica 
Demodex canis al microscopio: immagine dettagliata del parassita che causa la demodicosi nei cani
Demodex canis

Cosa fare quando il tuo cane ha prurito? 

È nella natura del cane grattarsi ogni tanto, ma quando il tuo cane si gratta in modo persistente, si lecca, si mordicchia e si strappa il pelo, arrivando in alcuni casi all’auto-traumatismo, è bene fare una visita dal tuo Medico Veterinario di fiducia. Solitamente la pelle appare arrossata (eritema), priva di pelo (alopecia), infetta, ispessita, desquamata o più scura (iperpigmentazione).

Prurito da parassiti

Tra i parassiti che più comunemente causano prurito nel cane ricordiamo gli Acari, responsabili di diversi tipi di Rogna, e le Pulci. Gli acari più diffusi sono Demodex, responsabile della Rogna demodettica o Demodicosi e Sarcoptes, responsabile della Rogna Sarcoptica o Scabbia canina. La Demodicosi causa alopecia focale o diffusa, eritema, comedoni, desquamazione, iperpigmentazione cutanea; il prurito è variabile e in genere è associato a infezioni batteriche secondarie. La Rogna Sarcoptica invece causa un fortissimo prurito ed è caratterizzata da lesioni papulo-crostose e dermatite desquamativa. Inoltre, a causa dell’intenso prurito, è frequente osservare lesioni secondarie da autotraumatismo come escoriazioni, alopecia, croste e complicazioni batteriche. Altre rogne comuni sono: Cheyletiellosi (o “forfora che cammina”) che causa desquamazione e prurito variabile e Trombiculosi che invece causa un prurito molto intenso. Tra i parassiti che causano prurito ricordiamo anche le Pulci, ed in particolare ci sono alcuni soggetti predisposti che possono sviluppare la Dermatite allergica da morso di Pulce (DAP), malattia allergica che  rappresenta la causa piu’ comune di prurito intenso nel cane ( insieme alla dermatite atopica e alle reazioni avverse al cibo ); essa e’ causata da una ipersensibilità ad alcuni componenti della saliva che la pulce rilascia durante il morso, determinando prurito e infiammazione soprattutto nella regione lombare, all’attaccatura della coda, sull’addome e sulla faccia interna delle cosce. Infine, ricordiamo le Pediculosi, ossia le infestazioni da pidocchi, anche queste sono causa di un intenso prurito che rende l’animale irrequieto e nervoso. 

La maggior parte delle infestazioni parassitarie ha un andamento stagionale con picchi in estate e autunno, tuttavia, numerosi studi hanno dimostrato che soprattutto negli ambienti domestici il rischio di infestazione è costante tutto l’anno, a causa degli ambienti caldi e condivisi da più animali. 

Prurito da batteri, lieviti e funghi

La Dermatofitosi o Micosi (volgarmente chiamata Tigna), le dermatiti da lieviti e le dermatiti batteriche sono un’altra causa frequente di prurito nei nostri animali. Le dermatofitosi sono causate soprattutto da funghi come Microscoprum e Trichophyton, possono avere presentazione diversa e causare un prurito variabile, ma la forma classica è rappresentata da formazione di lesioni circolari, ad anello, con una parte centrale senza pelo. Le dermatiti da lieviti sono imputabili soprattutto alla Malassezia pachidermatis, un lievito che normalmente vive sulla pelle, ma che in situazioni particolari può proliferare in modo spropositato. La Malassezia causa prurito molto intenso associato ad un odore rancido proveniente dalla cute e conseguenti lesioni da autotraumatismo, alopecia, irritazione, arrossamento, ispessimento e iperpigmentazione della pelle che assume un colore più scuro. Nelle dermatiti batteriche i batteri più frequentemente coinvolti sono Staphylococcus pseudintermedius, Proteus spp, Pseudomonas spp ed Escherichia coli. I sintomi sono variabili in base all’estensione e profondità dell’infezione e generalmente consistono nella formazione di papule e pustole che evolvono infine in croste. Se non trattate si può verificare la formazione di ulcere, lesioni nodulari, tragitti fistolosi, placche necrotiche, etc. che causano prurito moderato e dolore. 

Un cane che si gratta a causa di una possibile infezione batterica, da lieviti o funghi

Prurito da allergia alimentare

Le allergie alimentari e le intolleranze alimentari fanno parte delle reazioni avverse al cibo e rappresentano alcune delle cause più comuni di prurito non stagionale nel cane. In realtà, l'ipersensibilità alimentare vera ha un’incidenza bassa all’interno della popolazione canina ed è una reazione immunitaria esagerata all’alimento ingerito, mentre sembra essere più frequente l’intolleranza alimentare, che invece è una risposta anormale dell’organismo ad un alimento o ad un additivo alimentare, ma non è una reazione immunologica. Non sembra esserci predilezione di razza, sesso o età, anche se alcune razze sono comunemente colpite. Gli allergeni più comuni sono manzo, pollo, latte, uova, mais, grano e soia. I sintomi principali di un’allergia alimentare sono: prurito intenso di solito non responsivo ai cortisonici, l’animale si gratta, si graffia, si lecca o si sfrega, eritemi soprattutto nella zona ascellare, inguinale, tra le dita, otiti ricorrenti, congiuntiviti e lacrimazione eccessiva, forfora, seborrea, desquamazione, pelo secco e opaco, perdita di pelo, etc. e il 10-15% dei pazienti può avere concomitanti sintomi gastroenterici, quali vomito, diarrea e flatulenza.

Dermatite atopica

La Dermatite Atopica canina (AD) è una delle forme più comuni e complesse di allergia, affliggendo circa il 10-15% della popolazione canina; è stata definita come una malattia cutanea allergica infiammatoria e pruriginosa, a predisposizione genetica, con caratteristiche cliniche specifiche, ma non patognomoniche, spesso scatenata da allergeni ambientali (es. pollini, acari della polvere, muffe, graminacee, etc.). Si tratta di una malattia multifattoriale, causata da fattori immunitari (ipersensibilità), anatomici (difetti della barriera cutanea), genetici e ambientali. In letteratura, sono riportate numerose predisposizioni di razza, che variano notevolmente da testo a testo: quelle a più alto rischio sono Pastore tedesco, Pit bull e American Staffordshire, Labrador e Golden retriever, Dalmata, Boxer, Bulldog inglese e francese, Shar pei, Shih Tzu e West Highland white terrier, Beagle e Cavalier King, Setter inglese e irlandese. Ad ogni modo, l'atopia è stata riscontrata in quasi tutte le razze di cani e negli incroci e solitamente si manifesta quando il cane è giovane (<3 anni), ma può avere presentazione più tardiva. Le presentazioni cliniche dell’atopia sono molto variabili e dipendono da fattori genetici, estensione delle lesioni, stadio della malattia e infezioni secondarie; cio’, unitamente alla somiglianza con altre malattie cutanee non atopiche, rende complessa e indaginosa la diagnosi di AD canina. I sintomi sono: prurito intenso ed eritema in genere su viso, padiglioni auricolari, ventre, ascelle, area inguinale, area perineale e le estremità distali degli arti.

Esame della cute del cane attraverso il pelo per rilevare eventuali problemi dermatologici

Quali esami fare quando il tuo cane si gratta?

Quando il sintomo è il prurito, occorre innanzitutto escludere cause parassitarie come Acari e Pulci, attraverso un attento esame visivo del pelo e spazzolamento, unitamente a test come Scotch test, Raschiato cutaneo superficiale e profondo, ed escludere anche cause infettive come batteri, lieviti, funghi etc. attraverso l’esecuzione di test quali esame microscopico del pelo, esame colturale batteriologico e micologico. 

Per quanto concerne le allergie alimentari, la diagnosi è attualmente basata sulla restrizione dietetica, ossia l’impiego di diete ad eliminazione, in cui si eliminano via via i vari componenti che potrebbero causare la reazione allergica e si valuta la risposta del paziente, seguita da un test di provocazione alimentare. Similmente, per le allergie ambientali e da contatto, si cerca di limitare i contatti del paziente con i potenziali allergeni ambientali e valutarne la reazione (acari della polvere, piante, pollini, saponi, tessuti, etc.). 

È necessario porre l’attenzione sulla diagnosi di Dermatite Atopica, la quale risulta generalmente complessa e frustrante sia per il proprietario che per il Medico Veterinario; questa richiede che vengano escluse tutte le altre cause di patologie cutanee pruriginose e infiammatorie con presentazione simile attraverso i test sopra descritti e, in particolare, escludere le reazioni avverse al cibo, che possono avere sintomi estremamente simili all’atopia. Una volta raggiunta la diagnosi clinica di Atopia, è possibile associare test allergologici per identificare potenziali allergeni causali al fine di evitarli o instaurare l'immunoterapia specifica. Sono ampiamente disponibili test allergologici per la rilevazione degli anticorpi allergene-specifici sierici e intradermici; in questi casi si consiglia di affidarsi ad un Veterinario specializzato in dermatologia.

un cane a dieta come parte della terapia nutrizionale per allergie alimentari

Terapia del prurito

La terapia del prurito deve essere adattata alla singola situazione e in genere prevede un approccio multimodale con la combinazione di più trattamenti in concomitanza. 

In caso di dermatiti da Acari, Pulci o Pidocchi, la terapia prevede l’utilizzo di prodotti antiparassitari specifici, somministrati per via topica o sistemica, che devono essere prescritti dal Medico Veterinario, oltre al trattamento di eventuali infezioni batteriche secondarie. In caso di dermatiti batteriche o micotiche, la terapia prevede l’utilizzo di antibiotici e/o antimicotici specifici in base al patogeno isolato. In caso di dermatite da Malassezia o altri lieviti, viene spesso associata una shampoo terapia specifica. 

In caso di allergie alimentari, generalmente si ricorre alle prove dietetiche di eliminazione, escludendo dalla dieta via via alcuni allergeni, ad esempio pollo, manzo, cereali, etc. fino ad arrivare a diete con proteine novelle, ossia proteine uniche che non si trovano comunemente negli alimenti per animali, e diete idrolizzate, ossia diete con proteine che sono state scomposte in molecole così piccole che il sistema immunitario dell’animale non è in grado di riconoscerle, oppure all’impiego di un’ alimentazione casalinga, per la quale si consiglia sempre di affidarsi ad un Veterinario esperto in nutrizione. La terapia consiste nell’eliminare i componenti alimentari causali ed è di fondamentale importanza che durante la dieta ad eliminazione, il cane non mangi nient’altro.

Per la maggior parte dei cani, si consiglia di associare anche la terapia topica con Spray o Shampoo. Sono disponibili in commercio una serie di prodotti per la pulizia del corpo con proprietà lenitive, antisettiche, idratanti, per ridurre la forfora, etc. che danno molto sollievo in caso di prurito e infiammazione cutanea, oltre che prevenire le infezioni secondarie, che potrebbero sopraggiungere facilmente dato che la barriera cutanea è compromessa.

Vengono utilizzati prodotti farmacologici in compresse che contrastano il prurito come glucocorticoidi, antistaminici, farmaci immunomodulatori da somministrare secondo determinati protocolli, fino ad arrivare all’impiego di terapie più innovative e recenti come gli anticorpi monoclonali (Lokivetmab-Cytopoint), che attaccano una proteina chiave nello sviluppo di prurito e infiammazione, o  l’immunoterapia, che consiste nell’utilizzo di vaccini allergene-specifici da somministrare per via iniettabile a cadenza regolare.

Inoltre, è utile associare anche integratori a base di acidi grassi con omega 3 e 6 per aiutare il ripristino della barriera cutanea in modo naturale.

Perché il gatto ha prurito?

Quando il gatto ha prurito generalmente si lecca in maniera eccessiva fino a strappare via il pelo a ciuffi, causando alopecia. Di solito si presenta come un’ alopecia bilaterale simmetrica che colpisce l’addome ventrale, faccia caudale e mediale delle zampe posteriori e il perineo, ma può colpire altre zone. Tale atteggiamento di leccamento eccessivo è noto come Over-grooming o Grooming eccessivo.

Le cause più frequenti di prurito nel gatto sono: cause parassitarie e, in particolare, infezioni batteriche e micotiche, infestazioni da Pulci e Acari dell’orecchio, tra questi ricordiamo Otodectes cynotis, uno degli acari più diagnosticati nei gatti che hanno prurito alle orecchie. Altri acari comuni nel gatto sono Notoedres, responsabile della Scabbia felina, Trombicula e Cheiletyella, mentre Demodex è contratto soprattutto da gatti immunodepressi (FIV e FeLV). Altre cause di prurito nel gatto sono: Dermatite allergica da morso di pulci e Complesso del granuloma eosinofilico felino, quest’ultimo si manifesta con papule e placche pruriginose, alopeciche e ulcerate soprattutto a livello di bocca, ventre e zampe posteriori. Inoltre, anche il gatto può manifestare prurito da Allergie (ipersensibilità alimentare, ipersensibilità ambientale, etc.) 

Infine, nel gatto giocano un ruolo importante, spesso sottovalutato, anche le cause psicogene/stressogene. L’alopecia psicogena non è frequente e occorre prima escludere tutte le altre cause di overgrooming sopra descritte. Motivi di stress possono essere rappresentati da stress ambientali o sociali (es. problemi con gatti conviventi), dolore, nevralgie, etc.  In tali casi sarebbe opportuno rivolgersi ad un Medico esperto in comportamento.

un gatto che si gratta in maniera eccessiva per colpa di una dermatite

Prevenzione

È raccomandato il trattamento/profilassi regolare mediante l’uso di prodotti antiparassitari adeguati sul proprio animale, oltre che un trattamento ambientale costante con prodotti insetticidi registrati e pulizia degli spazi in cui vive l’animale (casa, divano, cuccia, gabbia, etc.)

È preferibile scegliere prodotti alimentari provenienti da filiere controllate ed evitare alimentazioni casalinghe fai da te.

Nel caso in cui il tuo pet mostri prurito e/o uno o più dei segni cutanei sopradescritti, si consiglia sempre di effettuare una visita dal Medico Veterinario di fiducia.

Prognosi

In caso di dermatiti infettive e parassitarie, si ha una completa risoluzione del prurito una volta trattata la causa sottostante. Contrariamente, nel caso delle Allergie, si tratta di malattie croniche che accompagneranno l’animale per tutta la vita; in genere si può raggiungere una buon controllo dei sintomi e una buona qualità della vita ma, per fare ciò, è fondamentale una stretta e costante collaborazione tra il proprietario e il Medico Veterinario per una gestione terapeutica a lungo termine. 

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